venerdì 24 giugno 2011

Misunderstandings!

Una delle più grandi confusioni che si fa in ambito energetico è tra potenza installata e energia prodotta. Le due cose sono completamente diverse.
L'energia prodotta è l'output di una tecnologia. Ovviamente dipenderà dalla potenza installata, ma sopratutto dalle cosidette ore equivalenti a cui un impianto è in grado di andare.
Il sito climatemonitor.it presenta questa tabella, con la quale non sono molto d'accordo però per un conto fatto a spanne va bene. Le ore equivalenti sono una grandezza fondamentale, in quanto mi permettono di descrivere la potenzialità di un impianto. Indipendentemente dal fatto poi che la fonte utilizzata sia rinnovabile o meno (il che introduce tutti i problemi riguardanti l'aleatorietà della stessa...)
Ad ogni modo, gli ecomostri di Greenpeace hanno presentato ultimamente un report chiamato "The silent energy [R]evolution" nella quale vengono presentati risultati riguardo l'installazione di impianti a fonte rinnovabili nel mondo. Peccato che in termini energetici (quello che interessa noi!) non ci sia scritto niente!
I dati riportati si riferiscono solo alla potenza degli impianti, la cui entità è dovuta praticamente tutta alle incentivazioni statali, responsabili di una delle più mostruose distorsioni del mercato mai visto. Certo, è ovvio che senza di esse la parità economica tra fonti convenzionali e rinnovabile non si potrebbe raggiungere, ma non dobbiamo dimenticarci dei vincoli ambientali riguardanti le emissioni da raggiungere entro il 2020...che dovrebbe portarci a percorrere strade più efficienti... Oltre a invitarvi a dare una occhiata a questo report, la cui versione italiana si sarebbe potuta tranquillamente chiamare "Oppio dei popoli: tecniche di coltivazione degli attivisti di Greenpeace", presentiamo qualche risultato anche qui.
Greenpeace esulta per l'enorme, è innegabile, crescita della potenza installata di impianti a fonti rinnovabili.

Come abbiamo già visto,la continua richiesta di energia in India e Cina è praticamente responsabile dell'installazione dei nuovi impianti a carbone (ma non pensate che non vengano installati anche nel resto del mondo..in Italia è da poco stata aperta la nuova centrale di Torrevaldaliga Nord..con rendimenti del 40 per cento!). Importante è anche la voce di crescita del gas naturale, seppur inferiore rispetto agli anni passati  (è comunque una tecnologia da paese "sviluppato", che adesso bada solo all'efficienza degli impianti,non a soddisfare domanda crescente!). Anche i nuovi impianti idroelettrici sono perlopiù situati nei paesi in via di sviluppo, nuovamente la parte del leone la fa la Cina.

Fa riflettere invece il fatto di come l' installazione di impianti fotovoltaici sia praticamente irrisoria in Cina: noi invece i pannelli li compriamo da loro e li installiamo qui...
Di questi nuovi 20 GW di impianti fotovoltaici, più del 50 per cento sono stati installati in Europa, capitanati da Germania, Italia e Spagna. Provocando impennate delle bollette elettriche con miliardi di euro di incentivi pagati da tutti in consumatori comunitari.
Il report di Greenpeace come detto non fornisce alcun risultato in termini energetici, ma riportiamo i dati del report annuale della BP, fatto veramente bene. Ad ognuno poi le proprie considerazioni: Il gioco vale la candela? E' giusta tutta questa incentivazione? O meglio, si sta incentivando la cosa giusta? Perchè dare la metà dei contributi solo al fotovoltaico mentre solare termico,geotermico, sviluppo del mini idroelettrico, biomasse, RSU, idroelettrico devono patire la "fame"?
Fonte: BP Outlook 2030
 Non guardate le previsioni, ma i dati storici fino al 2010...scorporando le rinnovabili dall'idroelettrico (e non tenendo conto delle biomasse, che praticamente fanno la restante parte!),la curva verde è anche difficile da intravedere.

giovedì 23 giugno 2011

New beginning.

Da che mondo è mondo, giugno per gli universitari è un mese di fuoco, il che giustifica parzialmente la nostra assenza dal blog. 
Le prime settimane sono state molto influenzate dai quesiti referendari, perciò la nostra analisi energetica è stata molto incentrata sulla tecnologia elettronucleare. Doveroso fare un passo indietro, inquadrare la situazione energetica e volta per volta cercare di fare un focus, tecnico, economico e politico, sulle varie fonti.
Le statistiche riportate provengono dal World Energy Outlook dell'IEA, la versione del 2009 è scaricabile da internet gratuitamente:

Strumenti utili alla comprensione delle seguenti statistiche sono le varie unità di misura (TWh, Mtep, GJ, sono tutte delle ENERGIE,dei vari fattori di conversione ce ne sbattiamo) e la definizione di ENERGIA PRIMARIA:non me ne vogliano i vari prof di macchine,exergetica e discipline varie, ma essa è sostanzialmente l'energia di cui abbiamo bisogno: tutta. Praticamente il  fabbisogno energetico mondiale (o nazionale) indipendentemente di quale sia lo scopo ultimo: produzione di energia elettrica, termica, combustibile per automotive. 
Al 2007 la domanda di energia primaria è stata di circa 12 miliardi di tonnellate equivalenti di petrolio, l'IEA prevede un aumento annuo della domanda dell'1,5% annuo: l'astronave terra (passamela Andrè) consumerà quindi 18 miliardi di tonnellate equivalenti di petrolio l'anno. Una enormità. Con quali fonti è stata soddisfatta questa richiesta?
Si precisa che le previsioni dell'IEA si riferiscono a politiche identiche a quelle assunte adesso, in assenza di "rivoluzioni" sostenibili ma considerando quindi l'andamento odierno. Di certo, un maggior interesse alla sostenibilità globale potrebbe variare le voci. Ma comunque non di tanto. Ad oggi carbone, gas naturale e petrolio fanno la parte del leone. Seguiti da nucleare e idroelettrico (servono alla produzione elettrica, praticamente coprono, con la stessa importanza, il 30 per cento del fabbisogno energetico mondiale).
Da dove proviene la richiesta?
Possiamo provare a separare i Paesi economicamente sviluppati (OECD) da quelli diciamo in via di sviluppo. 
Per dovere di cronaca, l'OECD conta circa 1 miliardo e 200 milioni di abitanti, il resto del mondo circa 5 miliardi e mezzo. Nonostante ciò consumiamo circa la loro stessa energia, certo, ne facciamo un uso migliore. Fortunatamente l'aspettativa di vita e l'aumento della qualità della stessa nei paesi del terzo mondo farà si che anche loro avranno bisogno di più energia. Praticamente l'aumento mondiale sarà tutto dovuto a loro. Checchè ne dicano i nostri pseudo ambientalisti, che predicano la via della morigeratezza e del risparmio, è giusto che la loro richiesta aumenti. E per far ciò useranno le fonti convenzionali.
India e Cina faranno la parte del leone, incrementeranno enormemente la richiesta di carbone (che peraltro possiedono in ingente quantità a casa loro) principalmente per l'approvvigionamento di energia elettrica. Nei nostri paesi è previsto una maggiore penetrazione di fonti rinnovabili, principalmente biomasse e eolico, nonchè una ulteriore installazione di centrali elettronucleari. Beh questo quasi dovunque...
L'energia primaria è quindi tutta l'energia in ingresso. Suddividendo le richieste ( e le fonti di approvvigionamento) per finalità diverse, l'IEA trova che:
Il petrolio è e sarà fondamentale per il settore di trasporti, ma sfortunatamente esistono e esisteranno ancora tante centrali a olio combustibile. Il carbone è ( e sarà) fondamentale per il settore industriale, mentre la penetrazione dell'energia elettrica, fortunatamente, aumenterà. Scorporando la biomassa dalle fonti rinnovabili, si nota come esse siano ( e saranno) praticamente inutili nell'approvvigionamento energetico mondiale. In vent'anni comunque gli sviluppi tecnologici possono essere improssivisi e rapidi. Certamente però aspettarsi rivoluzioni o cambiamenti epocali è da disillusi. 
L'IEA comunque prevede che la richiesta energetica di noi OECD diminuirà, sopratutto in America del Nord. Questo naturalmente non fermerà lo sviluppo dei paesi in via di sviluppo.Nè sarà sufficiente a ripagare il loro incremento di energia primaria!
E l'Italia?
Prescindendo dal consumo di petrolio, praticamente in linea con gli altri Paesi OECD, presentiamo alcune "anomalie" evidenti: l'assenza di produzione da energia nucleare, forte presenza del gas naturale, forte presenza di idroelettrico, sviluppato a causa delle favorevoli condizioni orografiche del nostro Stato, quasi tutte nel nord italia.
Come primo focus va bene così.

martedì 14 giugno 2011

Libera interpretazione di un giorno qualunque.Parte seconda

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO ALTRE CONSIDERAZIONI SUL REFERENDUM DI QUALCHE GIORNO FA.

“La cosa che mi rincuora è che il SI rappresenta veramente almeno il 50% degli aventi diritto di voto. Nonostante aver molto discusso(prima), condiviso su quasi ogni cosa, e supportato (poi) Salvatore in questa campagna di informazione sulla tecnologia nucleare, nonostante io abbia votato NO al quesito per il nucleare ed a quelli relativi al servizio idrico, questo risultato mi soddisfa molto di più del non-quorum.
Gli italiani hanno deciso di abrogare, e di mettere fine ad un possibile cambiamento. Bene!
Berlusconi( e con lui tutti i suoi discepoli) hanno preso un'ulteriore spallata. Meglio!
Si delinea un nuovo punto di partenza per noi cittadini, e di seguito per la classe politica. Non ci sono più scuse.
Con il SI l'Italia(spero giovane e pensante) si è presa una forte responsabilità: trovare diverse e nuove soluzioni per migliorare due tra i servizi più fondamentali che abbiamo.
Il referendum ha sollevato una grande questione, che la gran parte della popolazione ignorava: il servizio idrico e quello energetico sono pesantemente inefficienti, e necessitano di miglioramenti.
Spero che la gente si sia resa conto che, anche se non lo percepisce vivacemente sulla sua pelle dato l’ancora ottimo livello di benessere, qualcosa non va.   
Questa decisione referendaria deve significare perciò informazione, coraggio e soprattutto impegno. Seguiro' con attenzione i vari Grillo, Bersani e Di Pietro per capire se sono degni di occupare posizioni di vertice di forti movimenti attivi su scala nazionale; Seguiro' con altrettanta attenzione l’attuale maggioranza, per capire se verrà preso qualche provvedimento riguardo questi temi caldi, come un governo serio dovrebbe fare. Questo è il loro momento per dimostrarci che il nostro voto non è sprecato.
In prima persona cercherò di rimanere informato e attivo su questi temi, per non trovarmi spiazzato davanti a scelte come queste.
L'Italia di oggi ha bisogno di onestà intellettuale: chi ha votato SI, si assuma le proprie responsabilità; chi ha votato NO (e soprattutto non votato) prenda atto degli eventi e della propria sconfitta, senza accodarsi al grande carrozzone dell’autocommiserazione, tanto in voga di questi tempi.  
Forse sono troppo ottimista ed utopista su questa situazione, ma mi auguro che il referendum sia un segnale vero da parte dei cittadini, e per i cittadini stessi, della loro presenza attiva ed efficacie all’interno della questione sociale.
Spero (ma mi piacerebbe dire Voglio) che le persone che occupano ruoli decisionali non si dimentichino di questa votazione e ragionino sulle prossime riforme.
Se così non fosse, la votazione sarebbe l’ennesima prova del fallimento di un’intera Nazione.”


DA OGGI IL BLOG VERTERA' TUTTO ATTORNO AL TEMA DELL'ENERGIA. CONTINUEREMO QUINDI A TRATTARE ANCHE DI NUCLEARE MA STACCANDOLO DEFINITIVAMENTE DALL'ARGOMENTO REFERENDUM. BEN ACCETTI ARTICOLI,DOMANDE,ARGOMENTI DI DISCUSSIONE.GRAZIE A TUTTI!

lunedì 13 giugno 2011

Libera interpretazione di un giorno qualunque.

Seppur non sia lo scopo del blog, fin dalla sua apertura per ovvi motivi si è parlata di una sola fonte energetica: il Nucleare. Oggi il popolo italiano si è espresso, oggi tiriamo le considerazioni, domani , come qualcuno cantò, è un altro giorno. Le considerazioni di questo post sono mie, sono naturalmente accolte tutte le critiche e gli appunti.
Partiamo dai dati. Su tutti i quesiti si è raggiunto il quorum, più o meno la percentuale dei si per ogni quesito è stata del 95 per cento. I votanti sono stati circa il 57 per cento, secondo me una percentuale neanche troppo alta, anzi. La prima critica che muovo è sulla forma referendaria. Prescindendo dai quesiti posti, trovo troppo sbilanciata per il no la consultazione. Infatti, è necessario raggiungere il quorum di 50%+1 affinchè la consultazione venga ritenuta valida. In linea di massima quindi solo coloro che sono per il si sono portati a votare, quelli per il no non assumono alcuna posizione, allo stesso modo gli indecisi. Provare a riformare questo modello tutto italiano sarebbe un bel punto di partenza, abbandonando questa buffonata del quorum. 
Anche sui quesiti proposti avrei qualcosa da ridire. Lasciando perdere le domande stupide poste ai cittadini milanesi (volete più alberi? volete migliorare i navigli? volete preservare l'area Expo dopo il 2015 o volete darla in pasto ai costruttori?), dei 4 quesiti soltanto quello sul legittimo impedimento ritenevo fosse degno di un referendum. Per quanto riguarda quelli sull'acqua,riconosco che parlo da ignorante,non sono ben informato, ma non vedo perchè inefficienze locali (tipicamente meridione) debbano coinvolgere la totalità dei cittadini. Sono del sud, ma quissù a Milano la rete idrica va da Dio. Da me al sud l'acqua è stata "privatizzata" (in realtà associazioni fatte da parenti di amministratori locali) e le cose vanno male. Penso che bisogna lasciare sotto questo punto di vista libertà alle amministrazioni locali, che ,quando si candidano presentano un programma e penso che gli elettori si debbano basare su quello per decidere cosa far fare ai politici.
Indubbiamente l'acqua è un bene pubblico, tale deve essere. La gestione è un' altra cosa. L'obbligo di gestione privata è un'altra cosa ancora, sopratutto se, come nelle nostre regioni "rosse", il pubblico è ben in grado di amministrare. Ma ancor prima che un bene pubblico o un diritto, l'acqua rappresenta un dovere: il dovere di proteggerla e usarla con tutta la dolcezza possibile.
Come cittadino mi vergogno nel dover utilizzare acqua potabile come scarico del gabinetto o per innaffiare il giardino di casa. Resta comunque ovvio che modifiche sostanziali del sistema idrico (prevedere ad esempio sistemi di riutilizzo dell'acqua, stoccaggio acqua piovana) difficilmente verranno fatte dal gestore pubblico. Inoltre penso che far pagare di più l'acqua (anche e sopratutto se fosse il pubblico a farlo) forse ci renderebbe più sensibili a questo tema. Diciamocelo, siamo spreconi, ci piace. Tanto costa poco.
Ad ogni modo, è passato il si, quindi tutto resta com'è: bisognerà fare adesso una nuova legge, saranno fatti dei politici.
Lo stupro della democrazia è avvenuto con il referendum sul nucleare. Stuprati noi, gli elettori illusi, il sistema referendario, da tutti i comitati promotori, a cui dell'energia nucleare non frega proprio un bel niente. Il tutto cavalcato da un sistema informativo conscio e consapevole che è di più facile presa sui lettori fare proclami su una tecnologia rovinosa e disastrosa, voluta da scienziati pazzi e maledetti, che vogliono crescere figli deformati e mangiare meloni che sanno di liquirizia. In questi giorni si sono sentite le opinioni di tutti, cantanti, comici, barzellettieri, politici, ma non di esperti. La maggioranza naturalmente voleva non si raggiungesse il quorum, ha fatto quanto più silenzio possibile, l'opposizione ha tutti imboniti sull'utilità di questo referendum, ma per lei è solo un modo per fare cadere il premier e prendere il suo posto, per continuare a fare, con colori diversi, quello che sta facendo lui adesso: meno che niente.
Promotori referendari: da una parte politici di "sinistra" che hanno completamente strumentalizzato il referendum, vedendolo come mezzo ultimo per dare una spallata al corrente governo e cercare di salire al posto suo alla cabina di controllo. Peccato che anche Bersani, all'epoca Ministro dello sviluppo, era convinto che il nucleare fosse annoverato tra i programmi a lungo termine dell'Italia del futuro. Dall'altra parte i cosidetti "ambientalisti". Specialisti nel no, meno pratici del si. Sempre pronti a dire gli altri cosa non fare, mai preparati nel dare una soluzione, nell'esprimere un "come". Contro tutto e contro tutti, contro l'eolico perchè è un problema per gli uccelli, contro il nucleare, contro il gas, contro il petrolio, contro il carbone. Sembra almeno fin'ora, solo a favore del fotovoltaico. Scordano le potenzialità infime di questa tecnologia, scordano la bauxite che serve, il silicio, lo smaltimento. (Piccola parentesi: la tecnologia fotovoltaica sarà il prossimo macroargomento trattato..fanatici di Greenpeace, tremate!)
In mezzo? L'elettore.
Mi atterrò meno alle statistiche, ma ne proporrò di mie. Credo che la disinformazione abbia vinto. Si sono lanciati slogan, frasi fatte. Il resto lo dice il risultato del voto. Penso che la quasi totalità di quelli che ha votato si non abbia neanche idea di cosa comporti una centrale nucleare, lo stesso vale per quelli che hanno votato no. La verità è che noi non potremo mai decidere per una così difficile, ma solo chi ci lavora da una vita può esprimersi a riguardo. Come è stato fatto in Germania.
Dite non siamo in grado di gestire i rifiuti a Napoli, figurati le scorie. Non dite però di quanti paesi e città hanno picchi degni delle migliori città europee per qualità di raccolta differenziata e gestione dei rifiuti. Dite che fanno i ponti con il calcestruzzo scadente, figurati come costruirebbero la centrale! Non riportate le partecipazioni delle nostre aziende nei progetti europei, nella costruzione di centrali sicure all'estero. Dite che non abbiamo bisogno dell'energia nucleare, ci sono tante altre fonti. Non dite però che importiamo l'energia nucleare dalla Francia perchè ci costa poco. Dite che non volete la centrale vicino casa, non dite che le stesse centrali sotto casa del francese servono pure per fare funzionare le nostre città e le nostre case. 
Ma certo! La spiegazione è semplice ed evidente: i francesi sono stupidi e altruisti, noi furbi e svegli: mi pare semplice no!?
Ci siamo presi la responsabilità di perdere un altro treno, ma arrivati a mezzanotte, bisogna aspettare almeno la mattina dopo. La corsa a approvigionamenti energetici più sostenibili per l'ambiente è partita già da tempo, ma noi non abbiamo neanche indossato la pettorina. Propagandisti e finti ambientalisti ci hanno convinto che saranno le energie del futuro. Che ci salveranno. 
La storia ci dirà chi aveva ragione.

(Penultima considerazione. Trovo inoltre vergognoso che gli italiani all'estero debbano decidere su questi temi, mentre io studente fuori sede non posso esprimere il mio voto. Come trovo squallido portare la nonna novantenne rincoglionita al seggio per votare. Esprime opinioni su fatti che non la riguarderanno, perdipiù esprimerà l'opinione del fomentato figlio grillino, che, tornato a casa, aprirà il sito di beppe grillo gridando ai quattro venti quanto appena fatto. Non rendendosi conto di essere solo un pinocchio dei tanti buttafuoco italiani.)

(Ultima considerazione. Sapete che i promotori referendari prendono il rimborso elettorale solo se si raggiunge il quorum?Sapete che si parla di circa 250 mila euro a quesito?Sapete che per quattro fra 1 milione di euro?)

sabato 11 giugno 2011

Our Kriptonite

Scorie e radiattività: di certo l'argomento più dibattuto sulle centrali elettronucleari. A poche ore dal referendum proverò a esprimere la mia opinione, anzi, riporterò quanto scritto sui libri e cercherò di mostrarvi quanti più numeri possibili. Solo un piccolo spunto di riflessione: le scorie sono un problema non da poco, ma a produrle in Italia, in gran parte, sono laboratori di fisica nucleare (per la ricerca) e ospedali (per la salute). Come e chi smalstisce questi rifiuti? Nessuno si sogna di fare un referendum contro le tac, le risonanze magnetiche,la ricerca in ambito medico. Eppure fanno male pure quelle scorie. Io credo che l'energia elettrica sia un bene pubblico,essenziale,primario. Al pari della sanità e della ricerca. Chiudo la parentesi.
Mi gioco subito il jolly..
Studio ARPA Valle d'Aosta sulle radiazioni
Il contributo principale alla radioattività ambientale è data,guarda un pò, dall'ambiente stesso!!
Cerchiamo di capirci. La terra emette, in atmosfera c'è Radon, che emette, l'universo emette. L'uomo emette. Con contributi ridicoli.
L'unità di misura da fissarci bene in testa per tutto l'articolo (ma anche per parlare con rigore di logica) è il Sv (leggi Sievert),che è l'unità che descrive la "dose equivalente".Poco importa la definizione,come sempre contano i numeri. La legislazione (e il buonsenso) impongono che esistano dei limiti alla radiazione assorbita da un uomo. Naturalmente questi limiti sono diversi a seconda degli attori: ci sono i lavoratori del settore, c'è la popolazione, ci sono gli anziani e i bambini. Per ognuno di essi la normativa impone che non vengano superati determinati limiti. Di più: la normativa riconosce che alcune parti del corpo sono più fragili e sensibili. Per loro la dose massima assorbita dovrà essere inferiore.
Per brevità riportiamo due dati significativi:
 Esposizione professionale : limiti di dose efficace ammissibile (annuale): 50 mSv per anno;
Esposizione del pubblico: limiti di dose efficace : 1 mSv per anno (in casi particolari può essere consentito un  valore annuo più elevato a patto che la dose media su 5 anni non superi 1 mSv per  anno).
Si osserva che questi limiti non tengono conto della radiologia diagnostica: praticamente, ti puoi fare tutte le tac che vuoi, devi curarti e lo Stato non può vietartelo. Vedremo comunque come le radiazioni da diagnostica ospedaliera siano significative nel bilancio globale.
Per chi non mastica unità di misura tutti i giorni, ricordiamo che 50 mSv corrispondono a 50 millesimi di Sievert, quindi 0,05 Sv.
Queste sono le dosi ammissibili, che, escluso il caso in cui il vostro Stato vi voglia tutti morti, sono nettamente, anzi NETTAMENTE ,inferiori ai livelli di radiazione ritenuti dannosi per la salute umana. 
Facciamo un ulteriore passo in avanti e distinguiamo gli effetti in stocastici e deterministici. Gli effetti deterministici hanno effetto (negativo..) diretto sulle cellule umane: 
"La probabilità degli effetti deterministici è nulla al di sotto di un valore soglia e aumenta rapidamente fino alla certezza al di sopra di tale soglia. La gravità degli effetti aumentano con la dose.
Gli effetti stocastici possono manifestarsi molto tempo dopo che una cellula subisce una modifica. Cellule somatiche che vengono modificate possono,dopo una lunga evoluzione, determinare un cancro."
Siamo tutti d'accordo sulla gravità della cosa e su quanto bisogna starci attenti. Quali sono questi valori soglia?
Per gli effetti deterministici sono di qualche Sv come radiazione massima (quindi tutta in una volta), mentre di qualche decimo di Sv come dose specifica (quindi per tutto l'anno). Oltre queste soglie quindi, le radiazioni sono responsabili della morte della cellula e possono avere effetti seri sulla salute. Al di sotto no. 
Al di sotto intervengono gli effetti stocastici. Puoi essere sottoposto a radiazione di qualche mSv (millesimo di Sv) per tutta la vita,però il cancro ti viene perchè fumi. Mi spiego: l'eventuale cancro non è certamente distinguibile da quelli prodotti da altre cause non legate alla radiazione.
Le più preoccupanti sono le radiazioni stocastiche, sia perchè si suppone che disastri nucleari non debbano avvenire, ma anche perchè sono i più difficilmente attribuibili alla radiazione nucleare. La stessa comunità scientifica si trova davanti un problema di difficile risoluzione. 
Avendo posto le regole del gioco, passiamo adesso a vedere chi gioca questa partita: chi emette radiazione? 
La natura tutta emette. Gran parte della radiazione arrriva dall'atmosfera,meglio dal Radon contenuto nell'aria che quotidianamente respiriamo. Ci sono poi i raggi cosmici, che seppur abbiano un nome così esaltante, ebbene si, ci irraggiano da millenni (e continueranno a farlo), c'è poi la superficie terrestre e la diagnostica ospedaliera. Il resto sono quisquilie. Riportiamo anche le dosi medie di fondo naturale in alcuni paesi del mondo
Fonte:NEA
In Italia quindi, la radiazione complessiva è dell'ordine di 4 mSv. In Finlandia il contributo del Radon è molto maggiore. Inoltre, alcune zone del mondo presentano livelli di radiazione naturale elevatissimi : a Guarapiri,in Brasile, si parla di 900 mSv/anno (200 volte superiore ai nostri valori..), nel sud della Francia si toccano i 50 mSv/anno (più di dieci volte i nostri valori).
In tutto questo, quanto incide e quanto può incidere una centrale nucleare?
"L'impegno di dose collettivo per unità di energia elettronucleare generata è stato stimato come mostrato nella tabella 1, che segue. Le dosi annue ai membri più esposti del pubblico variano da 0,001 a 0,020 mSv/anno. La dose individuale media derivante dalle emissioni radioattive dell’industria e dagli impianti nucleari per la popolazione italiana è valutabile in 0,001 mSv/anno."

 Inoltre, si riporta che le altre tecnologie competitive per la produzione di energia elettrica, non sono esenti da emissione di radiazioni.

Anche qui, si riporta al sito di riferimento per eventuali chiarimenti.
Fonte:Sogin
 

SPA (Spazio Pubblico Autogestito)


Riceviamo e pubblichiamo. Stasera articolo sulle radiazioni e loro pericolosità

Impianto elettronucleare. Nuovamente, si ricorda che ciò che esce dalle torri di raffreddamento è semplice vapor d'acqua...
"Mi intrometto in questa discussione squisitamente tecnica cercando di riassumere la situazione socio-ecomico-ideologico-politico-echipiùnehapiùnemetta che fa da sfondo a questo prossimo referendum. Sottolineo che si tratta del mio personale punto di vista, visto che so che mi sto avventurando in una selva tanto intricata che mi ritroverò ferito da rovi di critiche.
Innanzitutto un accenno al mio pulpito: studente di ingegneria, 22 anni.
Questione nucleare:
come ci ha illustrato abbastanza dettagliatamente ed appassionatamente il redattore di questo forum, il nucleare è sicuramente una valida alternativa dal punto di vista tecnico-economico a qualsiasi altra tecnologia per la generazione di energia elettrica del tipo "base-load"(quella di cui le bollette italiane sentono la mancanza).
Energia elettrica prodotta nel mondo [TWh]. Si ricorda che, nella voce Other fanno parte le rinnovabili di cui la stragrande maggioranza sono biomasse, per bene dei fotovoltfans.

Perchè supportare una decisione che ci sbarrerà una possibile via di ripresa ancora prima che venga presentato un piano operativo reale? Abbiamo paura che il nostro governo scelga male? Vogliamo decidere in prima persona basandoci sull'emotività del momento post-Fukushima le sorti del parco energetico (e di tutto l’indotto) italiano?
Fukushima non è Chernobyl.
Sto parlando dell’incidente. Non c'è stata una nuova Chernobyl. Perchè un reattore sperimentasse un secondo incidente di livello 7 ci sono voluti 25 anni e un terremoto+tsunami di frequenza secolare. Il reattore che eventualmente si installerà in Italia(indipendentemente dalla tecnologia) sarà carico di (almeno) 10- 15 anni di nuove conoscenze in termini di tecnologia e sicurezza. E non parlo di soluzioni di progetto, bensì dell’esperienza fatta di migliaia di ore accumulate sul campo, che mai nessuno cita nelle analisi.
A mio avviso gli eventi di cui sopra sono praticamente unici ed imprevedibili(checchè se ne dica) a priori. "Potenzialmente pericoloso" trova il tempo che trova. QUANTO è potenzialmente pericoloso è la vera domanda! Ma chi è in grado di fornire la risposta? In che misura si misura il danno causato da un incidente? in termini di morti? Qualcuno dei sì-votanti riesce a darmi un valore credibile? Non mi sembra che dopo il disastro del Vajont tutte le dighe italiane siano state bandite. Sono semplicemente stati valutati gli errori commessi, come è stato fatto per Chernobyl, e ci si è assicurati di non ripeterli. Qualcuno ha vagamente idea di quali potrebbero essere le conseguenze di un incidente ad una nave metaniera nel porto di La Spezia?
Con questo intendo dire che mettere i bastoni tra le ruote ad un futuro piano tecnologico di cui non si sanno ancora le vere sfaccettature (costi ed effetti riportati sul contesto italiano, per esempio), perché in preda ad un’emozione amplificata dai proclami mediatici, mi sembra alquanto superficiale e poco lungimirante.
Il nucleare è un’alternativa reale e odierna che costa miliardi di euro. Se in un futuro piano operativo il cortile di casa mia sarà indicato come luogo adatto per un nuovo reattore per poter portare benefici al sistema energetico italiano, ben venga.
Se coprire ettari di terra con pannelli fotovoltaici sarà ritenuta una soluzione migliore (il pannello solo per l’esempio opposto), accetterò in egual modo.
L’abrogazione preventiva di una legge che potrà fornirci scelta più ampia mi sembra davvero solo una sconfitta per il popolo italiano.
Se non ci fidiamo di questi politici (di entrambi gli schieramenti) non votiamoli nel prossimo turno di elezioni. Se vogliamo che la nostra amministrazione scelga in maniera ragionevole, scegliamo persone ragionevoli, non togliamo loro la possibilità di scelta!"

lowlander!


venerdì 10 giugno 2011

Intervallo letterario

Da oggi sulla nostra scrivania c'è un nuovo libro, che (stranamente...) non è stato tanto pubblicizzato:
Di Patrick Moore.
Qui di seguito la sua biografia:

"Potete pure dire che sono un fuoriuscito da Greenpeace: Ma non è l'espressione più precisa per descrivere come e perchè mi sono allontanato dall'organizzazione,quindici anni dopo aver contribuito a fondarla. Mi piacerebbe credere che sia stata Greenpeace ad allontanarsi da me,anzichè l'inverso. Ma anche questo non è del tutto vero. Semplicemente Greenpeace e io abbiamo preso strade divergenti. Nella mia evoluzione, io sono divenuto un ambientalista ragionevole. Greenpeace,invece, man mano che ha adottato programmi ostili alla scienza, all'economia e in ultima analisi all'umanità, è divenuta sempre più irragionevole. Questa è la storia della nostra trasformazione."

giovedì 9 giugno 2011

Stat 2.0

Buonaserata a tutti!
Per mancanza di tempo oggi non scriveremo tanto,ma riporteremo altri grafici e statistiche,facendo qualche altra puntualizzazione...
Allora, sono arrivate critiche sulla veridicità delle fonti utilizzate..Legittimo. D'altronde le istituzioni italiane godono di una fiducia bassissima da parte degli stessi cittadini. Le fonti,oltre Terna che gestisce la rete di trasmissione nazionale, sono l'IAEA, agenzia specializzata indipendente dell' ONU per l'energia atomica, (peraltro vincitrice del premio nobel per la pace nel 2005 nonchè autorità competente per tutti i problemi sulla salute riguardanti l'effetto di radiazioni), la NEA, agenzia sull'energia atomica ,facente parte dell' OECD,l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico,i cui paesi membri vanno dagli Stati Uniti alla Germania, dall'Italia all'Australia, dalla Spagna al Giappone.
Anche se pensavamo fosse inutile ribadirlo, ma l'energia elettrica non si può immagazzinare. Naturalmente escludendo pile di basso voltaggio, che vanno bene per fare andare un Ipod ma di certo non vanno bene per fare viaggiare un frecciarossa, l'energia elettrica prodotta deve bilanciare ogni singolo secondo quella richiesta. E' da folli credere che i pannelli fotovoltaici possano immagazzinare energia prodotta quando c'è sole e poi poterla utilizzare di notte o quando il cielo è nuvoloso: castronerie, economicamente folle e impensabile.Diciamo di non aver soldi per tirare su una centrale elettronucleare, figurarsi produrre su larga scala queste tecnologie.
Come un lettore segnalava,per naturale legge del mercato, se si costruissero più centrali aumenterebbe il prezzo del nucleare. Fino a che punto?Con che riscontri  in bolletta?
Variazioni del costo del kWh al variare del costo del combustibile (fonte: Finlandia, Lappeenranta University of Technology)   


Anche se il prezzo dell'Uranio dovesse raddoppiare, l'influenza sarebbe "ridicola",rispetto quanto potrebbe succeddere (e ne siamo abituati benissimo!) se il prezzo del gas dovesse aumentare.
Abbandoniamo comunque il settore economico e concentriamoci sul settore della sicurezza. Sicuramente quello che suscita maggiore mobilitazione da parte dell'opinione pubblica. Concludiamo il post con il seguente grafico: quanto è pericolosa l'energia nucleare?
"Economic Analysis of Various Options of Electricity Generation - Taking into Account Health and Environmental Effects" Nils Starfelt Carl-Erik Wikdahl
Si riporta:
"Figure 2 compares the total health effects of the main types of electricity generation in the EU. It shows that, in the EU, nuclear is about 50 times safer than coal generated electricity. Nuclear is safer than all except hydro in the EU.

Outside the OECD, fossil fuel and renewable energy generation is much more dangerous that in the EU so nuclear is even safer by comparison."

La stima dei danni causati dalle varie tecnologie è stata pure fatta dal Washington Post. Cosa dice?
Si riporta l'articolo per chi fosse interessato:

Non vogliamo convincere: vogliamo informare. D'altronde è stata sempre la politica di S. B. fare solo monologhi e non fare parlare gli altri. Grillo e Green(....)Peace(....) sono poi tanto diversi?