giovedì 23 giugno 2011

New beginning.

Da che mondo è mondo, giugno per gli universitari è un mese di fuoco, il che giustifica parzialmente la nostra assenza dal blog. 
Le prime settimane sono state molto influenzate dai quesiti referendari, perciò la nostra analisi energetica è stata molto incentrata sulla tecnologia elettronucleare. Doveroso fare un passo indietro, inquadrare la situazione energetica e volta per volta cercare di fare un focus, tecnico, economico e politico, sulle varie fonti.
Le statistiche riportate provengono dal World Energy Outlook dell'IEA, la versione del 2009 è scaricabile da internet gratuitamente:

Strumenti utili alla comprensione delle seguenti statistiche sono le varie unità di misura (TWh, Mtep, GJ, sono tutte delle ENERGIE,dei vari fattori di conversione ce ne sbattiamo) e la definizione di ENERGIA PRIMARIA:non me ne vogliano i vari prof di macchine,exergetica e discipline varie, ma essa è sostanzialmente l'energia di cui abbiamo bisogno: tutta. Praticamente il  fabbisogno energetico mondiale (o nazionale) indipendentemente di quale sia lo scopo ultimo: produzione di energia elettrica, termica, combustibile per automotive. 
Al 2007 la domanda di energia primaria è stata di circa 12 miliardi di tonnellate equivalenti di petrolio, l'IEA prevede un aumento annuo della domanda dell'1,5% annuo: l'astronave terra (passamela Andrè) consumerà quindi 18 miliardi di tonnellate equivalenti di petrolio l'anno. Una enormità. Con quali fonti è stata soddisfatta questa richiesta?
Si precisa che le previsioni dell'IEA si riferiscono a politiche identiche a quelle assunte adesso, in assenza di "rivoluzioni" sostenibili ma considerando quindi l'andamento odierno. Di certo, un maggior interesse alla sostenibilità globale potrebbe variare le voci. Ma comunque non di tanto. Ad oggi carbone, gas naturale e petrolio fanno la parte del leone. Seguiti da nucleare e idroelettrico (servono alla produzione elettrica, praticamente coprono, con la stessa importanza, il 30 per cento del fabbisogno energetico mondiale).
Da dove proviene la richiesta?
Possiamo provare a separare i Paesi economicamente sviluppati (OECD) da quelli diciamo in via di sviluppo. 
Per dovere di cronaca, l'OECD conta circa 1 miliardo e 200 milioni di abitanti, il resto del mondo circa 5 miliardi e mezzo. Nonostante ciò consumiamo circa la loro stessa energia, certo, ne facciamo un uso migliore. Fortunatamente l'aspettativa di vita e l'aumento della qualità della stessa nei paesi del terzo mondo farà si che anche loro avranno bisogno di più energia. Praticamente l'aumento mondiale sarà tutto dovuto a loro. Checchè ne dicano i nostri pseudo ambientalisti, che predicano la via della morigeratezza e del risparmio, è giusto che la loro richiesta aumenti. E per far ciò useranno le fonti convenzionali.
India e Cina faranno la parte del leone, incrementeranno enormemente la richiesta di carbone (che peraltro possiedono in ingente quantità a casa loro) principalmente per l'approvvigionamento di energia elettrica. Nei nostri paesi è previsto una maggiore penetrazione di fonti rinnovabili, principalmente biomasse e eolico, nonchè una ulteriore installazione di centrali elettronucleari. Beh questo quasi dovunque...
L'energia primaria è quindi tutta l'energia in ingresso. Suddividendo le richieste ( e le fonti di approvvigionamento) per finalità diverse, l'IEA trova che:
Il petrolio è e sarà fondamentale per il settore di trasporti, ma sfortunatamente esistono e esisteranno ancora tante centrali a olio combustibile. Il carbone è ( e sarà) fondamentale per il settore industriale, mentre la penetrazione dell'energia elettrica, fortunatamente, aumenterà. Scorporando la biomassa dalle fonti rinnovabili, si nota come esse siano ( e saranno) praticamente inutili nell'approvvigionamento energetico mondiale. In vent'anni comunque gli sviluppi tecnologici possono essere improssivisi e rapidi. Certamente però aspettarsi rivoluzioni o cambiamenti epocali è da disillusi. 
L'IEA comunque prevede che la richiesta energetica di noi OECD diminuirà, sopratutto in America del Nord. Questo naturalmente non fermerà lo sviluppo dei paesi in via di sviluppo.Nè sarà sufficiente a ripagare il loro incremento di energia primaria!
E l'Italia?
Prescindendo dal consumo di petrolio, praticamente in linea con gli altri Paesi OECD, presentiamo alcune "anomalie" evidenti: l'assenza di produzione da energia nucleare, forte presenza del gas naturale, forte presenza di idroelettrico, sviluppato a causa delle favorevoli condizioni orografiche del nostro Stato, quasi tutte nel nord italia.
Come primo focus va bene così.

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