lunedì 13 giugno 2011

Libera interpretazione di un giorno qualunque.

Seppur non sia lo scopo del blog, fin dalla sua apertura per ovvi motivi si è parlata di una sola fonte energetica: il Nucleare. Oggi il popolo italiano si è espresso, oggi tiriamo le considerazioni, domani , come qualcuno cantò, è un altro giorno. Le considerazioni di questo post sono mie, sono naturalmente accolte tutte le critiche e gli appunti.
Partiamo dai dati. Su tutti i quesiti si è raggiunto il quorum, più o meno la percentuale dei si per ogni quesito è stata del 95 per cento. I votanti sono stati circa il 57 per cento, secondo me una percentuale neanche troppo alta, anzi. La prima critica che muovo è sulla forma referendaria. Prescindendo dai quesiti posti, trovo troppo sbilanciata per il no la consultazione. Infatti, è necessario raggiungere il quorum di 50%+1 affinchè la consultazione venga ritenuta valida. In linea di massima quindi solo coloro che sono per il si sono portati a votare, quelli per il no non assumono alcuna posizione, allo stesso modo gli indecisi. Provare a riformare questo modello tutto italiano sarebbe un bel punto di partenza, abbandonando questa buffonata del quorum. 
Anche sui quesiti proposti avrei qualcosa da ridire. Lasciando perdere le domande stupide poste ai cittadini milanesi (volete più alberi? volete migliorare i navigli? volete preservare l'area Expo dopo il 2015 o volete darla in pasto ai costruttori?), dei 4 quesiti soltanto quello sul legittimo impedimento ritenevo fosse degno di un referendum. Per quanto riguarda quelli sull'acqua,riconosco che parlo da ignorante,non sono ben informato, ma non vedo perchè inefficienze locali (tipicamente meridione) debbano coinvolgere la totalità dei cittadini. Sono del sud, ma quissù a Milano la rete idrica va da Dio. Da me al sud l'acqua è stata "privatizzata" (in realtà associazioni fatte da parenti di amministratori locali) e le cose vanno male. Penso che bisogna lasciare sotto questo punto di vista libertà alle amministrazioni locali, che ,quando si candidano presentano un programma e penso che gli elettori si debbano basare su quello per decidere cosa far fare ai politici.
Indubbiamente l'acqua è un bene pubblico, tale deve essere. La gestione è un' altra cosa. L'obbligo di gestione privata è un'altra cosa ancora, sopratutto se, come nelle nostre regioni "rosse", il pubblico è ben in grado di amministrare. Ma ancor prima che un bene pubblico o un diritto, l'acqua rappresenta un dovere: il dovere di proteggerla e usarla con tutta la dolcezza possibile.
Come cittadino mi vergogno nel dover utilizzare acqua potabile come scarico del gabinetto o per innaffiare il giardino di casa. Resta comunque ovvio che modifiche sostanziali del sistema idrico (prevedere ad esempio sistemi di riutilizzo dell'acqua, stoccaggio acqua piovana) difficilmente verranno fatte dal gestore pubblico. Inoltre penso che far pagare di più l'acqua (anche e sopratutto se fosse il pubblico a farlo) forse ci renderebbe più sensibili a questo tema. Diciamocelo, siamo spreconi, ci piace. Tanto costa poco.
Ad ogni modo, è passato il si, quindi tutto resta com'è: bisognerà fare adesso una nuova legge, saranno fatti dei politici.
Lo stupro della democrazia è avvenuto con il referendum sul nucleare. Stuprati noi, gli elettori illusi, il sistema referendario, da tutti i comitati promotori, a cui dell'energia nucleare non frega proprio un bel niente. Il tutto cavalcato da un sistema informativo conscio e consapevole che è di più facile presa sui lettori fare proclami su una tecnologia rovinosa e disastrosa, voluta da scienziati pazzi e maledetti, che vogliono crescere figli deformati e mangiare meloni che sanno di liquirizia. In questi giorni si sono sentite le opinioni di tutti, cantanti, comici, barzellettieri, politici, ma non di esperti. La maggioranza naturalmente voleva non si raggiungesse il quorum, ha fatto quanto più silenzio possibile, l'opposizione ha tutti imboniti sull'utilità di questo referendum, ma per lei è solo un modo per fare cadere il premier e prendere il suo posto, per continuare a fare, con colori diversi, quello che sta facendo lui adesso: meno che niente.
Promotori referendari: da una parte politici di "sinistra" che hanno completamente strumentalizzato il referendum, vedendolo come mezzo ultimo per dare una spallata al corrente governo e cercare di salire al posto suo alla cabina di controllo. Peccato che anche Bersani, all'epoca Ministro dello sviluppo, era convinto che il nucleare fosse annoverato tra i programmi a lungo termine dell'Italia del futuro. Dall'altra parte i cosidetti "ambientalisti". Specialisti nel no, meno pratici del si. Sempre pronti a dire gli altri cosa non fare, mai preparati nel dare una soluzione, nell'esprimere un "come". Contro tutto e contro tutti, contro l'eolico perchè è un problema per gli uccelli, contro il nucleare, contro il gas, contro il petrolio, contro il carbone. Sembra almeno fin'ora, solo a favore del fotovoltaico. Scordano le potenzialità infime di questa tecnologia, scordano la bauxite che serve, il silicio, lo smaltimento. (Piccola parentesi: la tecnologia fotovoltaica sarà il prossimo macroargomento trattato..fanatici di Greenpeace, tremate!)
In mezzo? L'elettore.
Mi atterrò meno alle statistiche, ma ne proporrò di mie. Credo che la disinformazione abbia vinto. Si sono lanciati slogan, frasi fatte. Il resto lo dice il risultato del voto. Penso che la quasi totalità di quelli che ha votato si non abbia neanche idea di cosa comporti una centrale nucleare, lo stesso vale per quelli che hanno votato no. La verità è che noi non potremo mai decidere per una così difficile, ma solo chi ci lavora da una vita può esprimersi a riguardo. Come è stato fatto in Germania.
Dite non siamo in grado di gestire i rifiuti a Napoli, figurati le scorie. Non dite però di quanti paesi e città hanno picchi degni delle migliori città europee per qualità di raccolta differenziata e gestione dei rifiuti. Dite che fanno i ponti con il calcestruzzo scadente, figurati come costruirebbero la centrale! Non riportate le partecipazioni delle nostre aziende nei progetti europei, nella costruzione di centrali sicure all'estero. Dite che non abbiamo bisogno dell'energia nucleare, ci sono tante altre fonti. Non dite però che importiamo l'energia nucleare dalla Francia perchè ci costa poco. Dite che non volete la centrale vicino casa, non dite che le stesse centrali sotto casa del francese servono pure per fare funzionare le nostre città e le nostre case. 
Ma certo! La spiegazione è semplice ed evidente: i francesi sono stupidi e altruisti, noi furbi e svegli: mi pare semplice no!?
Ci siamo presi la responsabilità di perdere un altro treno, ma arrivati a mezzanotte, bisogna aspettare almeno la mattina dopo. La corsa a approvigionamenti energetici più sostenibili per l'ambiente è partita già da tempo, ma noi non abbiamo neanche indossato la pettorina. Propagandisti e finti ambientalisti ci hanno convinto che saranno le energie del futuro. Che ci salveranno. 
La storia ci dirà chi aveva ragione.

(Penultima considerazione. Trovo inoltre vergognoso che gli italiani all'estero debbano decidere su questi temi, mentre io studente fuori sede non posso esprimere il mio voto. Come trovo squallido portare la nonna novantenne rincoglionita al seggio per votare. Esprime opinioni su fatti che non la riguarderanno, perdipiù esprimerà l'opinione del fomentato figlio grillino, che, tornato a casa, aprirà il sito di beppe grillo gridando ai quattro venti quanto appena fatto. Non rendendosi conto di essere solo un pinocchio dei tanti buttafuoco italiani.)

(Ultima considerazione. Sapete che i promotori referendari prendono il rimborso elettorale solo se si raggiunge il quorum?Sapete che si parla di circa 250 mila euro a quesito?Sapete che per quattro fra 1 milione di euro?)

12 commenti:

  1. Mi sembri poco meno di un grillino!!E' vero, a fare la campagna referendaria sono stati principalmente cantanti, ma se ci fosse stato un esperto, per il si, non avresti sentito ragioni.
    Per quanto riguarda la parte del quorum, mi dispiace ma è un concetto alla base di una democrazia, degenerata ma è democrazia.
    In questo post, molto diverso dagli altri, mi ha dato fastidio la veemenza con la quale le tue illusioni si scagliano contro quelle degli altri, senza una mediazione. Siamo d'accordo sull'utilità che il referendum può avere sull'attuabilità dei quesiti. Ma nella tua visione c'è troppo di pessimistico nelle idee diverse dalle tue. Guarda, ti propongo una visione ancora più pessimistica:
    Oggi leggendo repubblica mi è balzata agli occhi una notizia dal titolo "Referendum, la Borsa va in anticipo
    boom dei titoli delle energie alternative". Nell'articolo si commenta lo schizzo dei titoli delle aziende che hanno investito sulle rinnovabili. Con un flash mi torna in mente lo scandalo della sardegna, dell'eolico, la nuova P2(la P sta per PROPAGANDA)...poi penso alla privatizzazione (in parte) di enel, a quando ha finito di essere monopolista statale, e ad Edison. Poi penso che sia Edison che Enel sono coinvolti nella costruzione delle centrali nucleari e concludo pensando "le loro quotazioni dovrebbero scendere", macchè EDISON +3,57% ed Enel(costante),con Enel green power sale di 1,41%...cioè gira che ti rigira quì nessuno ci perde niente, anzi si guadagna sempre...Tomasi di Lampedusa diceva cambiare tutto per non cambiare niente...Ora ti chiedo, ma secondo te, se dei colossi uniti a cartello tra tutti i sotterfuggi della finanza, delle banche ecc, decidono di costruire na centrale nucleare con la concessione governativa divenendo praticamente monopolisti, considerando che l'energia è un bene di prima necessità e che vuoi o non vuoi lo consumi, reputi che nello stabilire i prezzi sarà disposta a rispettarci?Dovresti rispondere in sincerità, per come vedi che vanno le cose in Italia...

    PS:ti prego di non trovare offensive le mie frasi perchè non è nelle mie intenzioni.

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  2. (COMMENTO MANDATOMI PER FB DOPO AVER AVUTO DIFFICOLTA' NEL POSTARLO)
    PARTE PRIMA
    Ciao Cugino. In parte ti avevo già espresso la mia opinione a riguardo ma alla luce dei risultati vorrei esprimere qualche altro pensiero. Premetto che parlo da ignorante dal momento che,nonostante tutte le informazioni che mi sono dovuto cercare da solo sugli argomenti trattati (e visto che nessuno ne dalla maggioranza ne dall'opposizione ha ritenuto opportuno fare una campagna informativa preferendo invece cavalcare l'onda emotiva), c'ho capito davvero poco. Partiamo dal quorum e dall'enorme quantità di si espressi. Ci sarebbe stato un maggiore equilibrio tra i si e i no se i sostenitori e i promotori del no invece di invitare la gente ad andare al mare o non andare a votare, avesse difeso le sue posizioni. Vale a dire: "Noi vogliamo il nucleare, la 'privatizzazione' dell'acqua (che non era neanche vero) e il legittimo impedimento per questi motivi...". Non hanno fatto nulla per evitare questa catastrofe elettorale puntando sulla pigrizia e sull'assuefazione dell'italiano medio che invece ha deciso di alzare il culo dal divano e finalmente esprimere la sua opinione, giusta o sbagliata, spinta dall'emotività o meno. Il 57% è un ottimo risultato e coinvolge elettori di ogni schieramento. Non credo che il referendum nella sua forma vada abolito, anzi. Ricorda che per promuovere questo referendum sono state raccolte più di 1400000, mai cosi tante nella storia della repubblica italiana. Ora passiamo ai singoli quesiti. Che il nucleare o i quesiti sull'acqua debbano essere materia referendaria è assolutamente opinabile. Per quanto mi riguarda penso che quello sul nucleare non debba esserlo senza una giusta campagna d'informazione depoliticizzata e portata avanti da gente competente e non da Beppe Grillo. Il nucleare è un tema troppo spinoso e specie dopo gli ultimi avvenimenti, troppo difficile da digerire e metabolizzare. A parte il fatto che non ne avremmo usufruito prima di dieci anni, quando(si spera) si saranno trovate altre forme di energia rinnovabile (io sono per l'eolico e fanculo i piccioni, per il fotovoltaico perchè smaltire la bauxite o il silicio comporta sicuramente meno problemi di una strafottuta barra di uranio 238,e per quel poco che ho compreso anche per le centrali termoelettriche).

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  3. PARTE 2
    Non credo che il paese abbia perso un treno, anzi credo che si sia evitata una catastrofe. Il nucleare negli altri paesi funziona perchè funziona anche tutto il resto. Il pubblico affida la gestione o la creazione di qualunque cosa al privato ma lo sorveglia, lo scruta e lo bacchetta ad ogni minimo errore perchè ne va della credibiltà del paese, delle istituzioni. In Italia il confine tra pubblico e privato è molto molto labile e spesso coincidono. Abbiamo migliaia di casi a dimostrazione (vedi Bertolaso, Craxi con la metropolitana a Milano ecc..) in tutta Italia e non solo al sud. La creazione di centrali nucleari avrebbe dato sfogo ad una speculazione e un fallimento senza precedenti solo che stavolta non si sarebbe trattato di una strada crollata, si sarebbe trattato di un problema ben più grave. Negli altri paesi non ci mettono due anni a togliere macerie da una città crollata, non vendono pane per le strade cotto con la legna delle bare, non ci mettono quarant'anni per fare un'autostrada, non pagano un prezzo sproporzionato per la benzina a causa della guerra in Abissinia del '30 (Aaah ma vinceremo in Abissinia prima o poi!!!) non hanno politici inquisiti per ogni sorta di reato che restano presuntuosi attaccati alla loro fottuta poltrona. In Italia si. Non è una scusa, non è gettare la spugna, è solo che non siamo pronti per una sfida del genere. Inutile e controproducente nascondersi dietro un dito. Il nucleare non è un punto di partenza, è un punto di arrivo per un paese che funziona. Il nostro ancora non lo è. Passiamo al quesito sull'acqua.Il quesito sull'acqua credo sia stata giusta materia di referendum, anche se è stata fatta una campagna molto ambigua sul tema. Credo spetti al cittadino valutare se la gestione dell'acqua debba essere totalmente pubblica o totalmente privata, e cosi anche la gestione delle tariffe. Non so come funziona li al nord ma qui al sud, specie in Sicilia la gestione dell'acqua da parte dei privati ha portato non solo un peggioramento nel servizio idrico, ma anche uno spaventoso aumento delle bollette senza che alcun investimento sia stato fatto. Anzi, si è giocato a scaricabarile negli ultimi due anni con l'amministrazione pubblica che dava la colpa all'azienda privata e viceversa. Le bollette sono aumentate come se invece dell'acqua nelle tubature scorresse oro. L'amministrazione pubblica magari, anzi sicuramente, non porterà un miglioramento nella gestione, ma almeno le bollette non saranno cosi alte. Fermo restando che con la vittoria del Si non è che il privato non potrà più gestire l'acqua pubblica, ma almeno non sarà obbligatorio e rimarrà a discrezione delle singole amministrazioni comunali (che continueranno comunque a fottersene allegramente) Sul quesito del legittimo impedimento mi sembra che non ci sia neanche da discuterne, anzi sono rimasto scioccato e perplesso da quel 5% che ha votato no... ma quanti nipoti ha Mubarak qui in Italia?? Mah.... Sul voto degli italiani all'estero sono d'accordo, andrebbe assolutamente tolto. Non ha senso che chi sta all'estero abbia più diritto di voto di un immigrato che abita regolarmente in Italia. Sul voto dello studente fuori sede devo dire che te ne sei fottuto un pò dal momento che c'era il modo per votare ma la tua pigrizia t'ha impedito di informarti su come fare. (Ultima considerazione sulla tua considerazione. Sapevi che se avessimo votato il giorno delle amministrative avremmo risparmiato qualcosa come 300 milioni di euro?? E tu vuoi dare la gestione del nucleare a gente che, pur di boicottare in questa maniera il quorum, butta 300 milioni di euro nel cesso?? Ma dai....)

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  4. Sono contentissimo per questi commenti, sopratutto per il fatto che, rappresentando opinioni diverse dalle mie, mi permettono di poter limare e affinare la mia opinione (Andrè, per come ti conosco, riesco a capire il significato di ogni tuo singolo spazio... :) )
    Tutto quello che dice mio cugino è verissimo. La nostra classe politica ci ha abituato sempre al peggio, non ho mai avuto niente da discutere su questo. Il passaggio logico che mi manca però è il correlare questo ad una tecnologia. Non vorrei che le mie posizioni siano troppo idealiste, perchè magari mi riferisco al comportamento di uno stato ideale,o magari non troppo ideale, semplicemente non così poco ideale come il nostro. Seppur da anni non si raggiunga il quorum, credo che per il denso significato che aveva questa consultazione, caricata allo stremo di significati politici (poteva avere senso sull'ultimo, non sugli altri) e per l'enorme mobilitazione mediatica, le percentuali sarebbero dovute essere diverse. Anche sulle riflessioni sui quesiti "per l'acqua" sono d'accordo, le amministrazioni è giusto abbiano la loro indipendenza di scelta di gestione. E' ingiusto obbligare una gestione privata se l'amministrazione pubblica funziona. D'altronde è ingiusto dire che se la gestione va ai privati i prezzi aumentano. Sulla questione energetica, beh l'opinione è chiara. Siamo stati imboniti tutti, me compreso, sulle potenzialità di fonti che stanno facendo arricchire gli amici del quartierino. Penso si sia trovato un capro espiatorio e un colpevole per mettere d'accordo tutti. Guarda, alcuni sondaggi pare riportino che 3 francesi su 4 non vogliono il nucleare. Beh, ovvio, se si può se ne fa a meno. Il governo francese, "leggermente" più deciso e forte dei nostri politicomici, si sogna di fare un referendum per lasciare la scelta a loro. Lo stesso in Germania. Penso però che che la tecnologia nucleare sia presente in stati la cui storia diciamo è meno gloriosa: slovacchia, slovenia,bulgaria, armenia, repubblica ceca, russia, ungheria, romania, argentina, messico, pakistan...Problemi di malagestione pure li?corruzione?boh non so..Il nostro no a prescindere non mi piace proprio..

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  5. Andrea, effettivamente i toni forse sono stati esagerati...Dopo 10 post sono esploso. Diciamo che come editorialista ho ancora da imparare.
    Sia chiaro che non sono contro il referendum, anzi!Credo che però debba essere usato bene. Debba essere usato per decidere le remunerazioni dei politici, per decidere se cambiare la costituzione, non per chiedere se vogliamo il nucleare, acceleratori di particelle o finanziare la cattura e il sequestro della CO2.Ripeto, è stato uno stupro bello e buono. Per di più eravamo consenzienti. Sono d'accordo con te: le grandi imprese hanno le mani dovunque, figurati! E' come pensare che Silvio possa perderci dalla satira fatta su mediaset..sono sempre soldi che entrano no?
    In secundis, innanzitutto i vantaggi di una centrale nucleare sono ambientali. Inoltre serve a coprire la richiesta di base: praticamente si deve vendere tutta e subito,per certo. Parliamo infatti di quantitativi enormi di energia, e non devo correre rischi di venderne meno di quanto posso.

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  6. Alcune precisazioni: 57% può sembrare percentuale non molto alta, in realtà alta lo è, perchè basta per legge il 50% +1 quindi oltre quella soglia (51, 70 o 99) i numeri sono a tutti gli effetti tutti uguali. Pensa infatti che negli ultimi anni nei referenda il quorum non è mai neanche stato raggiunto. Né è vero che solo i decisi per il SI sono portati a votare, perché i NO possono voler far valere comunque la propria posizione, anche se per i SI la cosa è chiaramente più stringente.
    Il quorum è necessario: un referendum è una consultazione popolare a seguito di pre-consultazione popolare, i proponenti referendum radunano cioè le cinquecentomila firme necessarie per proporlo dopo di ché sono tenuti a dimostrare, col 50% +1, che il popolo italiano trovi sensata l’idea di abrogare le norme incriminate (in Italia i referenda sono solo abrogativi). Questo perché le leggi da cassare, in vigore, sono state promulgate e approvate da parlamentari eletti con la maggioranza degli aventi diritto di voto, quindi la consultazione popolare che è il referendum non può avere meno maggioranza di quella (50% +1) che è servita a mandare quei politici in parlamento, in un Governo al potere.
    Il quorum non è una buffonata, magari l’istituzione del referendum è una stronzata ma, questo vigente, il quorum ne è funzionale.
    Riguardo l’acqua, le inefficienze non sono solo al sud. Vero è che lì toccano punte di sublime spessore, 50%, anche 70%, ma la media nazionale supera il 30% aggirandosi se non vado errando sul 37%. Lo spreco è nazionale, non regionale o cardinale; regioni rosse, bianche, nere o blu. Anche io sono zona Milano, anche io godo della bontà del servizio, ma il fatto che non veda che oltre un terzo dell’acqua se ne va sprecata sotto i miei piedi per tubature malmesse, oltre non essere magari sufficientemente depurata, non significa che queste perdite non esistano. Sbagli anche sul contenuto dei due referenda sull’acqua: via il dire che i NO avrebbero rubato l’acqua (l’acqua non si ruba, è bene comune, altrimenti nessuno potrebbe berla alle fontanelle pubbliche o da un torrente in montagna), via il dire che i privati si sarebbero accaparrati tutto (depuratori, fognature, tubazioni, impianti per rendere potabile l’acqua, che sono e rimangono pubblici) con aumento di prezzi e fole varie a seguire, tutti da dimostrare perché nel mondo la tendenza è inversa, e comunque abbiamo un costo acqua tra i più bassi del mondo, ebbene il primo quesito riguardava la messa in trasparenza dei bandi di gara per assegnare la gestione del mezzo (captazione, trasporto, distribuzione, depurazione, smaltimento reflui...); pubblica o privata che sia. Perché l’acqua è si di tutti, ma chi te la porta, e prima la depura, vuole essere pagato per il disturbo. Dunque trasparenza nella gestione, pubblica o misto pubblica-privata. Hanno vinto i SI, ingannati da una vera e propria mistificazione, l’acqua quindi rimane affare dei comuni, che potranno gestirla a loro esclusivo piacimento con gare meno evidenti. Considera che come dicevo il sistema acqua in Italia fa acqua, e poiché lo fa da sempre nelle mani di enti pubblici, beh c’è poco da sperare che la cosa cambi. I privati, o meglio le compartecipazioni TRASPARENTI di privato e pubblico avrebbero potuto metterci mano, ma poiché sappiamo come è andata continuiamo pure con lo status quo. Anche perché il quesito 2 verteva sul 7% di remunerazione, cioè il rientro di una quota stabilita (a livello mi pare europeo) per coprire almeno le spese, e poiché anche lì ha vinto il SI, è chiaro che se non mi copri le spese di manutenzione io col cavolo che te le faccio.

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  7. Sul fatto che l’acqua vada considerata con accortezza siamo d’accordo: per quanto rinnovabile è bene prezioso, nel senso che noi ce l’abbiamo per lo più – certe regioni del sud a parte, dove ancora sento dire viene portata coi camion o è in pratica monopolio d’alcuni – ma in altre aree del mondo questa manca. Comunque, capisci: per quanto riguardo uno possa mettere nella fruizione dell’acqua, per quanta attenzione se ne abbia, se poi se ne va via in media il 37%, o 50%, o 70% se vivi da quelle parti, la cura finisce per essere una goccia, nel mare che va sprecato. Per incuria, questa essendo delle amministrazioni pubbliche perché appunto erano, sono e saranno loro a gestire. Dimenticavo: una direttiva europea ci impone di ripianare il mostruoso debito pubblico, ergo soldi pubblici per una seria manutenzione del sistema idrico (si parla di decine di miliardi) non penso ce ne siano granchè.
    Ultima cosa sui punti 1 e 2: non di sola acqua si trattava, e tratta, ma dei servizi pubblici locali più o meno in genere, rifiuti, trasporti pubblici, ecc. La vittoria di oggi non muove nel senso di un vantaggio per la collettività credimi, ma il cittadino pragmatico prende atto e non ci pensa più.
    Se ti interessa poi ti dico cosa è successo in nazioni indigenti in cui l’acqua mancava davvero, a seguito di privatizzazione. E chi l’ha voluta, questa privatizzazione.
    Il quesito sul legittimo impedimento era quello reale, a cui gli altri sono serviti da traino, ma anche questo è un paravento perché il SI porta la legge in questione ad essere abrogata... 10 giorni prima del suo naturale termine. Il significato al solito voleva essere altro, politico e non referendario. I proponenti hanno giocato sporco, e hanno vinto.
    E poi il nucleare.
    Sono convinto, come credo anche tu, che un Governo non possa delegare la politica energetica della nazione al pubblico, agli elettori: è una scemenza, perché il pubblico eleggente ha scelto te politico proprio per questo genere di compiti, perchè i decisori devono essere informati per deliberare, perché una scelta simile non può essere dettata dalla paura, perché in sostanza può capitare che il primo refolo radioattivo che passa, magari inferiori alla quantità di millirem che ti becchi in un viaggio aereo (per non dire di una TAC!) spinga nani, ballerine e cantanti ad imbastire uno spettacolo che faccia credere vere cose che non lo sono. D’altronde in questo paese le massime autorità in fatto di energia a quanto pare sono ex cantanti messianici e demagoghi mediatici, più che professionisti della medicina o scienziati in genere. La maggioranza ha sbagliato perché ha lasciato libertà di scelta senza fare vera informazione, ma la colpa è di chi ha votato quel SI, e beh di chi l’ha proposto certo. Che era ovvio, facilissimo, dopo Fukushima. E così in Italia per ora siamo a due cappotti.
    L’hai detto tu: Bersani, e anche l’altro promotore referendario Idv, erano per il nucleare, e in verità anche per l’acqua ‘privata’, e in realtà lo sono ancora (è di oggi una uscita del primo in questione in questo senso, che richiama un suo progetto di fine anno scorso, che in realtà ne richiama altri ancora precedenti tutti pro h2o e nuke, ma vabbè), solo che il significato del referendum come detto era altro. Siamo al livello, come si dice, del ‘mi taglio i coglioni per far dispetto a mia moglie’. Bravo, buon pro ti faccia; noi ne prendiamo atto e ci mettiamo il cuore in pace: nucleare non avevamo, nucleare non avremo. Tanto lo compriamo dalla Francia al doppio del prezzo, no? E preso da lì è senz’altro più sicuro.

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  8. Gli ambientalisti lasciali stare, sono gente non lucida, non sono in possesso di una vera conoscenza della materia e spesso agiscono come unica entità Borg, dietro una manciata di dogmi senza fondamento scientifico. Se stai leggendo il libro di Patrick Moore lo sai.
    D’altronde i luoghi comuni sono sempre quelli: ‘all’estero, forse, ma in Italia... la corruzione... la mafia... le cavallette...’. Eccerto, così finiamo per non costruire più niente di niente, come se all’estero corruzione e mafia non ci fossero, come se il pattume non fosse un problema solo nostro e nella ‘verde’ Svezia anzi, per esempio, non lo usassero per produrci energia, oltre aver fatto buon mestiere dello stoccaggio di scorie. Gli esempi sono parecchi, ma è inutile qui citare. Come dicevo: io cittadino non dovrei poter decidere della politica energetica di un intero Paese, servono persone esperte nello specifico settore (che nello specifico settore nucleare, per inciso, è composto di norme tra le più stringenti in assoluto come immagino saprai; ancora ho in mente il video di quel caccia lanciato a boh 700 km/h contro un muro armato per dimostrare la tenuta di un contenimento nucleare) per deliberare decisioni di tale importanza, che a me potrebbero verosimilmente mancare ma che se anche presenti potrebbero essere messe in ombra dal primo quotidiano che ti urla che l’Apocalisse è ormai vicina e che si chiama atomo. Per quanto, diciamolo: una volta che quelle conoscenze le hai, è gran difficile che i quotidiani seppur urlati riescano a farti credere cose che sai essere semplici stupidate.
    Guarda: io ce la vorrei fuori casa una centrale, difficile perché la mia giunta non approverebbe, oltre adesso la nazione, ma so esattamente quanta radioattività esiste nei dintorni di una centrale rispetto a, beh, tutto il resto per poter deliberare in serenità una tale decisione (anche perché allora tutti i francesi che ce l’hanno fuori casa, per dire una nazione a caso, sarebbero dei gonzi e noi i soli furbi, no?); però anche senza arrivare al mio livello mi piacerebbe che gli altri avessero una base di informazione sufficientemente consapevole per deliberare seguendo le proprie decisioni, e non quelle di chi ha vantaggio ad instillarti la paura.
    L’ignoranza è la basa di ogni possibile stupidità, a questo mondo.
    Ok, fermiamoci che due pagine e rotte di word sono sufficienti direi.

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  9. avevo scritto un commento ma è sparito :( questa è censura!! che cacchio adesso non mi ricordo cosa avevo scritto

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  10. PUBBLICO IL COMMENTO DI SALVATORE,RICEVUTO PER MAIL:

    Ieri appena ho letto il post stavo per rispondere a muso duro, ma poi ho riflettuto e ho capito che magari(come tu hai adesso affermato) eri esploso, allora ho deciso di aspettare prima di commentare.
    Questo post somiglia agli ultimi tuoi "stati" su fb dove hai aggredito gli altri con idee diverse dalle tue perchè travolti dalla paura e dalla propaganda.

    Marcus
    Secondo me il referendum è un mezzo di democrazia diretta meraviglioso, sono convinto come te, che non è stata fatta abbastanza informazione ma questa non è una colpa dei sostenitori del SI ma sopratutto dei sostenitori dell'astenzionismo che hanno voluto affossare questo referendum probabilmente per non far passare il quorum sul legittimo impedimeto!!
    Per quanto mi riguarda da noi al dipartimento abbiamo organizzato un evento di informazione sul nucleare con degli esperti (erano presenti chimici, fisici del CNR) e devo dire che è venuta tantissima gente più di quella prevista infatti molti purtroppo sono rimasti fuori, questo perchè il tema del nucleare era un tema spinoso (per usare parole di tuo cugino) e che a noi del settore interessava parecchio...ma questo è stato l'unico evento di cui sono venuto a conoscenza tra Enna e Catania e guarda un po' è stato organizzato da sostenitori del SI che volevano che a questo referendum partecipassero il più grande numero di persone (persone informate)!!
    per quanto riguarda il 57% non è per nulla poco fai conto che come hai ben detto molti non sono venuti per cercare di non raggiungere il quorum, nelle amministrative dove erano tutti intessati a votare si è arrivati a stento al 50%!!!
    per quanto riguarda l'acqua siamo tutti d'accordo!!
    per quanto riguarda gli italiani all'estero sono d'accordo che non dovrebbero prendere parte alle votazioni sulla politica locale(come acqua e nucleare) ma sono d'accordo a farli votare su normative costituzionali come il quarto quesito!!

    infine il tuo odio per i grillini ti acceca un po' ti fa gridare allo scandalo per la perdita di 1 milione di euro, quando in nostri governanti (sicuramente non i sostenitori del si) ci hanno fatto perdere 320 milioni di euro per non ever accorpato il referendum alle amministrative...in conclusione spero che dopo questo referendum il blog resti attivo e torni ai post interessanti che hanno preceduto questo ;-)

    Ti mando anche uno spunto di riflessione

    http://www.chimici.info/idrogeno-il-futuro-dell-39-energia_news_x_9104.html

    mi piacerebbe un articolo su questa tematica :-) ciao salvuccio


    PS:secondo me i grillini sono delle teste di cazzo ma sono comunque utili nella nostra società malata!!!

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  11. Ciao Salvo, mi impegnerò quanto possibile per continuare a usare questo blog come luogo di scambio di opinioni in generale sul tema dell'energia,naturalmente ho bisogno di tutti voi. :)
    Mi conosci bene, conosci il mio "background politico".. La malainformazione sul nucleare sono convintissimo sia venuta non solo dai comitati referendari, che comunque cercavano di portare acqua al loro mulino, ma anche dal governo stesso, firmataria di legge sullo sviluppo,di ritorno al nucleare, a cui mancava però un piano concerto. Per di più, accecati dal dovere salvere il presidente, hanno fatto silenzio su tutto. Reputo deludente il 57 per cento principlamente perchè, per come è strutturato il referendum italiano, chi è portato a dire no non vota, lavandosene le mani. La trovo veramente senza senso. Il comitato del no, piuttosto che informare, prendere parte, lottare, predica l'astensionismo. Vergognoso, assolutamente vergognoso.
    Critico i grillini (ne ho fatto parte) perchè accecati da un leader che altro non è che l'altra faccia di silvio, che parla solo di cosa ma non di come, che non fornisce soluzioni, che dice no e mai si. Grazie a dio comumnque esistono, altrimenti non avremmo dibattito. Grazie a dio esistiamo, altrimenti non potremmo dire la nostra.

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  12. bella salvo!! per la prima volta ci troviamo in totale accordo!!

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