giovedì 9 giugno 2011

_Nucleconomy_

Completiamo adesso la nostra analisi economica. Quali sono le potenzialità del nucleare? 
Questa volta, per fare contenti i green dreamers confronteremo i prezzi della generazione anche per il solare e l'eolico, indicate dalle varie associazioni "ambientaliste" (a mio avviso presunte tali) come via per la redenzione umana. 
Un primo punto a sfavore del nucleare è che i costi preventivati possono non corrispondere ai veri costi reali sostenuti, lo stesso vale per il tempo necessario per la costruzione: impedimenti burocratici e problemi riscontrati in situ (il luogo dove la centrale verrà costruita) possono rallentare di molto i tempi e incrementare i costi: a mio avviso però sono limiti di carattere burocratico appunto, che in seguito a una accurata pianificazione preventiva non hanno motivo di esistere.
Ad ogni modo, un punto di forza della tecnologia nucleare è la bassa incidenza del combustibile. E' come fare un paragone tra una Mini (supponiamo di comprarla di terza mano ma è praticamente nuova: costa poco ma consuma un delirio..) e una Toyota Prius (costa un bel pò ma consuma pochissimo): lo stesso paragone può essere fatto tra una centrale a gas e una a nucleare. 

In una centrale a gas (abbiamo visto come sia il combustibile più usato in Italia per produrre energia elettrica), il prezzo del combustibile incide per il 60 per cento e oltre del totale. La storia ci ha insegnato quanto sia imprevedibile il prezzo del petrolio (e inevitabilmente del gas naturale..e del carbone se vogliamo..) e come si possa tradurre in costo  dell'energia elettrica. Per una centrale elettronucleare invece il grosso è fatto da costi di investimento (procedure burocratiche, amministrative, studio fattibilità, costruzione impianto, miriade di impianti di sicurezza, dismissione ecc ecc...) mentre il combustibile incide solo per circa il 20 per cento.Attenzione: questo 20 per cento riguarda anche le procedure di arricchimento del combustibile e al suo impilamento in barrette: cosa significa? Che la materia prima,l'Uranio, incide per meno del 10 per cento sul prezzo dell'energia elettrica. 
Si capisce quindi come eventuali variazioni di prezzo dell'Uranio incidano moooolto meno in bolletta rispetto  a quanto possa fare invece il gas naturale. Vediamo però più in dettaglio questi costi:
  
I dati  sono  stati elaborati in base a voci di costo fornite dalla NEA (Agenzia sull'energia atomica,dell'OECD), e sono stime praticamente in linea con valutazioni  di costo di altre agenzie e organizzazioni (come ad esempio www.world-nuclear.org/info , che reputo leggermente più significative di comici o cantanti).
Si vede inoltre che anche supponendo di raddoppiare,triplicare,quadruplicare,quintuplicare i costi per la gestione delle scorie il risultato non varia di molto. Detti così magari i numeri non dicono tanto, naturalmente è necessario il paragone con altre tecnologie:
Per evitare una (giustificata..) eventuale censura da parte di blogspot, eviterò di commentare il paragone con il fotovoltaico, ma mi limiterò dicendo che anche paragonando con la via più praticata per la produzione di elettricità, il carbone, la produzione elettronucleare si configura come una via economica e di lunga durata per la produzione elettrica. Anche se autorevole, la WEC non è l'unica fonte citabile:

 A fronte di tutto ciò pare che, dal punto di vista economico, non si debba stare tanto neanche a parlare. Certo,si ricorda come sia possibile che, per motivi burocratici e amministrativi, tempi di costruzione e costi possano aumentare.

Da studente di ingegneria, fiducioso nella scienza e nei suoi progressi futuri, non posso permettere che la tecnologia debba pagare lo scotto di un mostro burocratico spaventoso creato da una classe politica inadatta e poco incisiva. Come trovo mortificante che la tecnologia nucleare debba pagare lo scotto di una informazione ideologizzata e guidata da chi, nel referendum, vede solo poltrone, stipendio,  potere.

6 commenti:

  1. Se posso permettermi...

    ...la tesi secondo la quale l'incremento dei costi di realizzazione di una centrale sia legato a pastoie burocratiche e disorganizzazione mi sembra errata. Tantopiù se letta alla luce di quanto sta avvenendo in Finlandia. La costruzione è stata sinora ostacolata da non conformità sulla SICUREZZA dell'impianto ed ha sinora causato due importanti eventi:

    1) Il raddoppio dei costi preventivati (che il prudente governo locale NON pagherà perchè ha stipulato un accordo con prezzo bloccato ed oneri imprevisti a carico del costruttore.

    2) La defezione di SIEMENS dal progetto.

    Nel grafico che illustra la ripartizione dei costi del nucleare la voce "gestione delle scorie" appare vistosamente sottostimata, dato che si tratta di un impegno della durata di minimo 300.000 anni. Che corrispondono al doppio del tempo di esistenza sul pianeta dell'homo sapiens e circa 20 volte la durata della civiltà umana dal suo inizio stimato tra i 12 ed i 15.000 anni.

    Personalmente dal referendum non otterrò alcun potere e nessuna poltrona.

    In caso di incidente nucleare grave invece subirei serissime conseguenze. Da qui l'assoluta contrarietà all'utilizzo di tale risorsa.

    In un paese come il nostro un evento di una portata ben inferiore a quella occorsa a Fukushima causerebbe l'immediato fallimento del comparto turismo e dell'export della filera alimentare (che comprende la produzione vinicola).

    Chi si farebbe carico della necessità di risarcimento tanto onerose in caso di incidente?

    Inoltre, in 75 anni di disavventura nucleare italiana NON è stato costruito nessun deposito permanente per le scorie, cosa forse non negativa, dato che sinora nessuno di tali siti ha potuto realizzare ciò che ci si proponeva (ovvero un luogo sicuro...tutti i tentativi sono falliti poichè la tecnologia mineraria attuale ha dimostrato di NON essere in grado di tradurre in pratica la teoria)...ma che è concreta dimostrazione di manifesta incapacità di gestire il problema.

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  2. D'accordo con te che una decisione del genere non dovrebbe essere presa mediante referendum popolare poichè anche chi si vuole informare non potrà conoscere tanto adeguatamente l'argomento da prendere questa decisione.
    Comunque, considerando che un grammo di U235 produce 68GJ ma per ottenere un grammo di U235 sono necessari circa 7tonnellate di grezzo, io terrei sottocchio la voce del bilancio riguardante la materia prima, infatti, anche se l'incidenza sul costo dell'energia è basso sicuramente sarà sempre più consistente, sia per un notevole incremento della domanda, sia perché la concentrazione d'U235 non è costante in tutti i giacimenti minerari e venendo meno quelli con la più alta % il prezzo incrementerà!!!
    Si potrebbe prevedere comunque anche un aumento dei costi di gestione delle scorie, a causa della loro continua produzione e dell'esaurimento delle località adatte,oltre al fatto che di per sè le scorie non sono mai le benvenute.
    Tuttavia è innegabile l'ODIERNA competitività del nucleare.

    PS:bella la pubblicità sotto!!!Anche se sono gli ODIERNI pannelli al silicio!!!eheh!!!

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  3. Ciao a entrambi!(anche se a te Andrea ti conosco..)
    Sulla bassa percentuale di Uranio fissile 235 sulla crosta terrestre siamo tutti d'accordo,però i reattori veloci funzionano utilizzando Uranio 238,la cui presenza sulla terra è cento volte superiore!va da se che le riserve aumentano di cento volte!
    Personalmente credo che il nucleare abbia fatto tanto e abbia tanto da fare,votare adesso con un "no" incondizionato alla tecnologia nucleare, significherebbe bloccare inevitabilmente anche la ricerca,i danni sono incalcolabili,sopratutto a livello di competitività futura,visto che probabilmente fra qualche decennio il nucleare sarà veramente indispensabile. Per la pubblicità non posso farci niente mannaggia... che tristezza!

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  4. Per quanto riguarda la situazione della Finlandia,certo è una bella anomalia,sopratutto considerando il loro livello di conoscenze tecnologiche, divenute tali anche grazie alla loro presenza ormai da anni nello scenario internazionale nucleare. Potrei portarti pure un altro triste esempio, della centrale nucleare di Shoreham, costata 5 miliardi di dollari e una volta pronta mai fattapartire perchè c'era difficoltà nel realizzare un piano di evacuazione della popolazione con il sistesa stradale presente. Problema tecnologico e di pianificazione?non si ci poteva pensare prima?credo di si..La stima dei costi di gestione delle scorie è stata fatta da organizzazioni serie,dell'OECD, penso siano fonti sufficientemente attendibili: dici che i rifiuti emettono per 300 000 anni?di certo anche di più, ma lo fa pure l'uranio naturale e contenuto nella crosta terrestre, da sempre e lo continuerà a fare. Per non parlare dei metalli pesanti contenuti nei fumi delle centrali a carbone...Infine per quanto riguarda l'orrore di Fukushima,credo che se avvenisse un maremoto di 12 metri in un mare morto come il mediterraneo,moriremmo lo stesso:sarebbe la fine del mondo!
    Grazie comunque per il commento e per il confronto!!

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  5. Il fatto che un no incondizionato al nucleare ora implichi il blocco della ricerca non sò se è vero, dato che anche negli '80 si votò un referendum e finì contro e ora lo stiamo rifacendo(forse perchè come sostieni è davvero conveniente). Comunque lo stesso discorso vale per le fonti alternative, cioè un si al nucleare implicherebbe realmente uno stop, almeno temporaneo ma sarebbe comunque deleterio, alla ricerca.
    Per quanto riguarda il quantitativo di U238 è ovvio che è 100 volte in più al235 però io mi riferivo proprio al grezzo!!

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  6. Un NO incondizionato al nucleare adesso può anche portarsi appresso l'onere di tagliare delle strade di sviluppo promettenti...

    Cosa che però io non credo, dato che in quasi un secolo di esistenza non mi risulta che il nucleare si sia evoluto un granchè...il cuore del funzionamento è sempre lo stesso...causare una reazione fortemente energetica e cercare di tenerla a bada raffreddandola...sfruttando al contempo il calore rimosso per produrre energia.
    In un secolo non si è riusciti a realizzare nemmeno un sistema di REALE arresto rapido che non richieda di "seppellire" il cuore incandescente sul fondo di un "fiume" d'acqua per anni.

    Sull'altro piatto della medaglia però c'è un governo colluso con la mafia e dedito ad un sistema di corruzione fisiologico.

    Compreresti un'auto usata da questa gente?

    Compreresti un'auto nuova con un motore in grado di causare l'apocalisse da questa gente?

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